venerdì 4 marzo 2011

«Ma che razza di paese è mai questo?».

«Ma che razza di paese è mai questo?». E dicendolo un po' ripenso al tono che usava il mitico Adolfo Celi quando, in Amici Miei atto secondo, al Melandri gli rimproverava di non essere abbastanza bravo a fare il capofamiglia. Un tono sarcastico e amaro, ecco. Perchè mentre leggevo i giornali in questi giorni pensavo a come può essere atroce la vita.
Da un lato la scoperta del cadavere di una tredicenne che ormai si stava cercando da tre mesi. Perchè in pochi, diciamolo pure, avevano la speranza di ritrovare viva la piccola Yara. Ecco, dicevamo, da un lato c'è lo strazio per una vita andata in frantumi chissà perchè, per colpa di qualche maniaco, di qualche branco. Forse non lo sapremo mai. Però Yara non c'è più e il suo corpicino da ginnasta è stato ritrovato "consumato" dagli agenti atmosferici, «mangiato da topi e cornacchie», ecco, così ho letto. Che rabbia, che tristezza. Non è giusto morire così giovani, non è giusto doverci rimettere la propria vita per colpa di qualche sbandato o drogato. Se fosse mia sorella non avrei dubbi: prenderei un mitra e inizierei a sparare all'impazzata. Da un lato dunque questa tragedia, dall'altra la splendida, fantastica, inarrivabile (ehm, tono sarcastico... eh) Ruby Rubacuori, la diciottenne che tanto piace ai gossippari ed anche a qualche politico. Cosa fa la diciottenne? Non contenta di tutto questo clamore mediatico viene contattata da un magnate svizzero per il ballo delle debuttanti. Quarantamila euro circa per la sua presenza. Alla faccia. Più diecimila euro per ogni intervista. Un giorno di "impegno", diciamo così, per 50mila o più euro.
Non ho figlie, ho delle piccole cuginette che stanno crescendo. Non posso essere influente nei loro confronti, ovvio, ma loro che comunque vengono a conoscenza di queste vicende tramite i giornali o la televisione, con quale esempio possono crescere? Cresceranno con la paura del prossimo. Cresceranno senza potersi fidare di nessuno. Cresceranno con la consapevolezza che basta agitare un po' il corpo, se ben costruito, per tirar sù un mucchio di quattrini.
Che schifezza di mondo.

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