martedì 8 febbraio 2011

Siamo uomini d'amore o di libertà?

E' una teoria vecchia, vecchissima. Che De Crescenzo ha più volte citato nei suoi testi e nei suoi film. Forse errata, forse no. Non sta a noi dirlo. Ma assolutamente da riprendere in considerazione e da riaggiornare ai tempi nostri. Perchè la società di trent’anni fa non è quella odierna.
Anzi. Tante, troppe cose sono cambiate. Ora ci sarebbe da dire se è meglio il mondo ipersupermegatecnologico in cui viviamo oppure gli anni Settanta e Ottanta che ormai sono solo libri mentali che ogni tanto spolveriamo nella nostra mente. Ne uscirebbe fuori un dibattito infuocato e interminabile. Non addentriamoci in questo labirinto, è meglio. Torniamo alla nostra teoria, facciamo un po’ di introspezione. Perchè? Semplice. C’è da capire se siamo uomini di libertà oppure uomini d’amore. La teoria decrescenziana era abbastanza lineare: tra queste due categorie di uomini ci sono delle differenze abissali nei comportamenti, nello stile di vita. Tant’è che si poteva anche piazzare delle bandierine sulla cartina geografica del mondo. Gli inglesi? Tipici uomini di libertà. Come i tedeschi e anche i milanesi. Altro che i napoletani, oppure gli spagnoli. Questa è gente di cuore, d’amore. Gente che ama stare insieme al prossimo, aiutarlo.  Per capire la differenza bisogna fare qualche esempio pratico. Ad esempio, vi viene voglia di vedere un film. Cosa fate? Scegliete di guardarlo a casa, magari su qualche canale on demand, comprandolo con la smart card, oppure prendete il telefono, organizzate una comitiva e decidete tutti insieme di andare al cinema? Ecco, nel primo caso sarete uomini di libertà, nel secondo uomini d’amore, perchè a fare la differenza è la volontà di compiere lo stesso atto sì, ma coinvolgendo chi vi sta attorno. Ma non limitiamoci a questo. Un uomo d’amore, quando va in vacanza, magari preferisce fare una crociera. Ci si rilassa, si visitano posti incantevoli ma senza stress, stando comodamente a bordo della nave. Si mangia, si conosce nuova gente, si sta a mollo nelle gigantesche piscine. L’uomo di libertà, invece, prenoterebbe la sua vacanza on line. Si parte dalla scelta dell’aereo low cost per una capitale europea. Un hotel a quattro stelle, con ogni comfort possibile. E guai se in camera non c’è il wireless! E’ indispensabile, diamine, per poter far funzionare l’IPhone nuovo di zecca che ci servirà per restare collegati ad internet 24 ore su 24. Così non ci perderemo le ultime news, potremo pubblicare le nostre foto in diretta su Facebook. Wow! Altro che l’uomo d’amore, che il telefonino lo usa solo per chiamare a casa, e nemmeno tutti i giorni. Al massimo l’unica applicazione che può usare nel suo vecchissimo “mattone” è la calcolatrice. Si, perchè quando c’è da pagare non esiste altro che la moneta sonante, quel contante messo da parte gelosamente nel “carusiello” giorno dopo giorno. Che piacere ascoltare quel dolce tintinnio... e pensare che invece l’uomo di libertà non usa altro che la carta di credito gold, quella con la quale non paga commissioni, non paga tasse, non paga extra. Anzi. E’ tutto dilazionato in dodici comode rate. Così non deve sudare troppo per arrivare a fine mese. A proposito. Come si laverebbe un uomo di libertà? Semplice. Con una rapida doccia. Si impiega meno acqua, si perde meno tempo. Però, a pensarci bene... non c’ è sentimento. Non è meglio un bel bagno caldo rilassante? Con la schiuma che ci avvolge la testa. Una bella mezzora a coccolarci senza assilli, senza le scimmie urlatrici che ci scolvolgono la mente. E poi via a vestirci, comodi, con il vecchio walkman nelle orecchie. Ad ascoltare la musica che ci ha fatto crescere, osservando quel nastro che si avvolge lentamente. Lo stadio ci attende, c’è la partita che aspettavamo da mesi. Il biglietto è quello di curva. Che bello tifare insieme agli amici, travolti dai fumogeni. Ma... chi è quel tizio che va allo stadio in giacca e cravatta? Lì, nella tribuna vip numerata, dove un biglietto costa quanto uno stipendio di un operaio? Ah già, è l’uomo di libertà. Che la partita deve vederla bene, capire i meccanismi tattici, i movimenti, le sovrapposizioni. Da solo. Magari con un taccuino in mano.  E noi? Ci siamo guardati bene dentro? Saremmo uomini (o donne...) di libertà o d’amore? Pensiamoci bene. Forse ci converrebbe fare un giusto mix, cercare un equilibrio interiore (ma è difficile da trovare!) per vivere una vita tranquilla. Magari senza troppi acuti, senza toccare mai il cielo con un dito. Ma avere una felicità e una serenità costante non sarebbe il massimo?

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