lunedì 3 gennaio 2011

Le emozioni del Gp di Montecarlo

E’ stato il pilota argentino Juan Manuel Fangio, su Alfa Romeo, nel 1950, a vincere la prima edizione della gara di formula uno più affascinante, quella di Montecarlo. Il tortuoso e spettacolare gran premio di Monaco, che si snoda tra le strade del Principato, a dispetto dei detrattori (è l’unico circuito cittadino del mondiale) è il più seguito e più ricco di fascino e di storia.
Qui hanno vinto quasi tutti i piloti migliori di ogni tempo, premiati prima da Ranieri e da Grace Kelly e poi dal principe Alberto. Su queste strade dalle mitiche curve che evocano storie lontane (quella del Casinò, quella del Tabaccaio, la Rascasse, la Mirabeau, quella della Vecchia Stazione) Ayrton Senna ha visto per primo la bandiera a scacchi 6 volte (una su Lotus, le altre su McLaren), la prima nell’87, l’ultima nel ’93, mentre 5 sono state le vittorie di Michael Schumacher (2 con la Benetton e 3 con la Ferrari) e Graham Hill (3 consecutive, nel ’63,’64 e ’65 su Brm, poi nel ’68 e ’69 su Lotus). Qui hanno gioito due piloti italiani, Riccardo Patrese, che ha vinto nel 1982 guidando la Brabham e, più di recente, Jarno Trulli, a sorpresa, nel 2004, su una Renault magicamente competitiva in quel weekend che, per scaramanzia, a Montecarlo comincia il giovedì e non il venerdì, giornata questa in cui non si prova. Qui hanno perso la vita durante la gara, altri due piloti italiani, tra i più amati: Alberto Ascari nel 1955 e Lorenzo Bandini nel ’67. Corsa legata alla mondanità, alle belle e fascinose donne, al rischio del gioco d’azzardo, ai vip con i loro yachts ormeggiati nel porto, palco riservato a pochi per vederla dal mare, privilegio che hanno coloro che vi assistono dai terrazzi dei lussuosi palazzi del centro. E’ la gara del mondiale più difficile, piloti e macchine arrivano esausti al termine,  se vi arrivano: a Montecarlo è difficilissimo sorpassare, quindi bisogna partire davanti. Nel 1996 il pilota francese Olivier Panis, su Ligier, si accorse solo dopo essere sceso dalla vettura di aver vinto la  gara, convinto di essere arrivato dietro il tedesco Fretnzen: al traguardo arrivarono solo 4 monoposto, le altre tutte out. Tra la prima edizione, vinta da Fangio, e la seconda, vinta dal francese Maurice Trintignant su Ferrari sono passati cinque anni, ma dal 1955 ad oggi il circuito monegasco è sempre stato il magnifico teatro di gare sempre entusiasmanti e mai decise prima dell’ultimo giro. Nomi altisonanti che hanno fatto la storia della F1 hanno bevuto lo champagne riservato ai vincitori, un tempo con la testa adornata da corona d’alloro: Stirling Moss,  su Maserati (con la quale arrivò ancora primo Fangio nel ’57) vinse nel ’56, ripetendosi poi nel ’60 e ’61 su Lotus, Jack Brabham si impose nel ’59 su Cooper, macchina con la quale aveva vinto ancora Trintignant nel ’58 e alzò il braccio al cielo Bruce McLaren nel ’62. A interrompere le vittorie di Graham Hill, a metà degli anni sessanta, ci pensarono lo scozzese Jackie Stewart tre volte campione del mondo su Brm nel ’66 e l’australiano Denis Hulme su Brabham nel ’67, l’anno in cui morì Bandini e in cui vinse il mondiale. Nel 1970 la gara venne vinta da Jochen Rindt (pilota morto quell’anno a Monza, campione del mondo postumo!) su Lotus, poi negli anni successivi il bacio di Grace Kelly andò ancora a Stewart, su Tyrrel, al francese Jean Pierre Beltoise su Brm, ancora a Stewart, poi nel ’74 allo svedese Ronnie Peterson (morto poi nel ’78, a Monza anche lui) su Lotus. La stella di Niki Lauda cominciò a brillare nel ’75 (vinse anche l’anno dopo), guidando la Ferrari, mentre nel ’77 il sudafricano Jody Scheckter vinse guidando una Wolf (si ripetè poi nel ’79 su Ferrari, l’anno in cui vinse il titolo mondiale). Nel ’78 Patrick Depailler su Tyrrel, nell’80 il brasiliano Reutemann su Williams. A Montecarlo vinse anche il pilota più amato dai tifosi della rossa, Gilles Villeneuve, nell’81, mentre nell’83 fu il finlandese Keke Rosberg. Poi è la volta di Alain Prost (3 Montecarlo consecutivi, dall’84 all’86 su McLaren). Nell’87 la prima di Senna: sarebbero stati 7 Gp di fila se Prost non avesse vinto quello dell’88. Schumacher vinse per la prima volta nel ’94, ma prima della sua ultima apparizione vittoriosa sulle curve del circuito monegasco, nel 2001, si imporranno a sorpresa Panis e, nel ’98, il finlandese Mika Hakkinen su McLaren, stessa scuderia di David Coulthard, che vinse nel 2000 e nel 2002. Il colombiano Montoya, su Williams ha unito il suo nome a quello della mitica corsa nel 2003. Poi, dopo Trulli, è storia recente, con la vittoria di Raikkonen su McLaren nel 2005, e le due ultime edizioni vinte da Alonso, la prima su Renault, la seconda su McLaren. Hanno vinto a Montecarlo e sono poi diventati campioni del mondo Fangio, Brabham, Hulme, Graham Hill, Rindt, Stewart, Lauda, Scheckter, Prost, Senna, Schumacher, Hakkinen e Alonso, mentre i principi Ranieri non hanno potuto mai premiare i campioni del mondo G. Farina, Ascari, Hawthorn, Fittipaldi, Hunt, Jones, Andretti, Nelson Piquet senior, Mansell, Jacques Villeneuve e D. Hill. Qualcuno avrebbe scambiato il titolo per  vincere a Montecarlo…

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