giovedì 16 dicembre 2010

Caro Babbo Natale, restatene pure a casa

Caro Babbo Natale, come stai? Spero bene, sono sicuro che  te la passi alla grande come al solito. Il freddo ti sta conservando meglio di un merluzzo! Sono ormai tanti anni che non mi prendo la briga di scriverti. Sai, sono cresciuto e spesso e volentieri non ho avuto tempo per mandarti quella letterina che ti mandavo da piccolino. Ma ti ho sempre pensato, eh! Non mi sono dimenticato di te!
Ecco perchè stavolta ho deciso di scriverti. Lo faccio con largo anticipo, sai, perchè voglio essere sicuro che la mia missiva ti arrivi per tempo e tu abbia la possibilità di organizzarti nel migliore dei modi. Quest’anno ti aspetto davvero con ansia, perchè sono stati dodici mesi davvero stressanti e ho bisogno di una gratifica, di qualcosa che mi faccia stare bene: vorrei ricevere tanti bei regali, magari un nuovo notebook, oppure quella macchina bellissima, il Suv della casa di Ingolstadt che sogno tutte le notti. Ma... sinceramente  credo che non potrai esaudire i miei desideri, anche perchè devi dare giustamente la precedenza ai bambini di tutto il  mondo. Mi pare logico: come aspetterebbero con ansia il giorno di Natale sapendo di non trovare nulla sotto l’albero? Non so come vanno le cose in Lapponia, ma qui da noi non si respira una buona aria. C’è una crisi economica che fa spavento, le famiglie non riescono nemmeno ad arrivare alla fine del mese. Maledetto euro, il costo della vita con lui è raddoppiato. A proposito, mi togli un dubbio?Ma i tuoi regali come li paghi? In dollari? Dai dimmelo, rivelami qualche segreto del tuo lavoro, tu che ce l’hai uno! Appunto. Ti stavo dicendo del momento difficile che stiamo attraversando tutti, soprattutto i più giovani. Lo sai che in Italia c’è un tasso di disoccupazione altissimo? Ci sono tanti ragazzi validi che hanno una gran voglia di fare, che hanno studiato tanto ma che non trovano nessuno disposto a dargli fiducia. In Calabria ormai siamo quasi disperati, non sappiamo più che pesci prendere. Chissà se tu puoi fare qualcosa... Penso che molti ragazzi calabresi vorrebbero rimanere nella loro terra a lavorare, vicino ai loro affetti familiari, nei luoghi dove sono cresciuti. Ed invece sono sempre più costretti ad andare via, perchè solo al Nord, quando gli va bene e non devono cambiare nazione, riescono a trovare una occupazione. Lo vedi? Io non sono egoista, penso anche a chi non è stato fortunato come me. Lo so che è un regalo che non dipende dalla tua volontà, è come se ti chiedessi di portare la pace nel mondo... ma metticela tutta, mi raccomando. E’ importante. Io non ti voglio mettere in difficoltà, sia ben chiaro. Non sai quanto ti ammiro e soprattutto quanto ti invidio. Anche quest’anno hai intenzione di muoverti con la tua slitta vero? Fai bene, perchè in Calabria correresti il rischio di consegnare i regali insieme alla Befana! L’autostrada ancora oggi non è completa, ci sono dei tratti ad una sola corsia dove perdi delle ore quando c’è traffico. E prendere i treni... è quasi impossibile perchè ce ne sono davvero troppo pochi e quei pochi che ci sono lasciano a desiderare. Ma sono sicuro che pian pianino anche la terra dove sono nato si evolverà e acquisirà una importanza fondamentale nell’economia nazionale. Sogno? Può darsi, ma ho il dovere di crederci. Per me e per i figli che spero di avere.  Sai, te lo dico con invidia ma anche con un po’ di rabbia: non tutti abbiamo avuto la fortuna di nascere in Lapponia! Tu non hai problemi di soldi, non hai problemi di viabilità. Non paghi le tasse, non paghi la benzina, hai sicuramente una bella casa di proprietà dove rifugiarti. Con tutti i problemi che ci sono qua... ma chi te lo fa fare a venire? Stattene pure a casa, davanti al focolare. Non ti preoccupare, ci arrangeremo e faremo di tutto per regalare un sorriso ai nostri cari. In fondo, almeno questo... è gratis!

Tratto da Calabria Ora di giovedì 9 dicembre

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