L’altro giorno mi era venuta la felice idea di comprarmi uno scooter. Sarà per la voglia di tornare giovani, sarà perché comunque è un mezzo comodo per muoversi, è un mezzo che ti fa passare l’aria attorno, che ti fa sentire vivo e che non ti permette distrazioni, altrimenti vai a finire con il sedere per terra, il motorino danneggiato e qualche ginocchio inevitabilmente sbucciato.
Ma da oggi per chi vuole guidare un ciclomotore serve un esame pratico, altrimenti… si resta a piedi. La nuova disposizione – leggo su corriere.it non riguarda chi ha già superato la teoria e nemmeno chi ha compiuto 18 anni entro il 30 settembre del 2005. A quest’ultimi, in particolare, il patentino verrà rilasciato, in assenza di altro documento di guida, dopo aver frequentato un corso teorico. Tutto gli altri dovranno invece affrontare birilli e prove di capacità nei percorsi attrezzati che si usano per l’esame moto. Insomma, nemmeno lo scooter è più quello di una volta. Potevi scorazzare felice, senza casco, per le vie della città. Poi hanno introdotto questa norma del casco. Ok, ci può stare per motivi di sicurezza. Ma le vendite sono crollate…perché? Semplice. Perché uno che si muove in una cittadina si rompe le scatole con il caccia e metti del casco. Perché ogni volta bisogna riaggiustarsi i capelli (io non ho questo problema per fortuna). Poi hanno cambiato le targhe, ora anche l’esame pratico. Cosa ho detto? Che volevo comprarmi uno scooter?
Na… è meglio andare a piedi. Che risparmio pure benzina.
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